L’EVO degli Avi

Il Museo dell’olio di Colobraro, risalente alla fine dell’800, si trova all’interno di un antico  frantoio appartenente alla famiglia Gialdino. Di tipo tradizionale e discontinuo con un sistema di estrazione a pressione, consta di una serie di macchinari che costituiscono preziose testimonianze di un mondo agricolo in estinzione: la molazza a tre macine in pietra, il torchio a vite e la pressa idraulica (entrambi con fiscoli), ziri, giare, strumenti di peso e di misura, vari utensili e suppellettili. Vengono proposte varie attività: visite guidate museali, degustazione di prodotti tipici lucani, visite e laboratori didattici da parte delle scuole, vendita di olio evo e assaggi di olio in purezza accompagnati da una lezione sulle proprietà organolettiche dell’olio extra vergine di oliva. Le attività proposte hanno quindi l’obiettivo di promuovere la corretta cultura dell’olio extra vergine di oliva  trasmettendo il concetto di “qualità” nelle tecniche agronomiche e nei tempi di raccolta, così come nelle tecnologie di estrazione e di conservazione. Per prenotare la visita al Museo dell’olio telefonare al numero 339/5419966. Referente: Dott.ssa Giusi D’Oronzio, iscritta all’Elenco nazionale dei tecnici ed esperti degli oli di oliva vergini ed extra vergini. Email: museodelloliocolobraro@gmail.com

Indirizzo: via Firenze sns Colobraro Matera

Scarica la locandina in pdf->BROCHURE MUSEO DELL’OLIO 

Arrivederci al 2019 !

E’ giunta da poco al termine l’ottava edizione del “Sogno di una notte a… quel paese”  (Agosto 2018). Anche quest’anno l’iniziativa è stata resa possibile grazie all’impegno del Sindaco Andrea Bernardo e a tutti coloro che, nel corso di questi anni, lo hanno affiancato e supportato: il regista e autore Giuseppe Ranoia, l’associazione “Sognando il Magico Paese” e tutti i suoi attivi soci, la Protezione Civile, il personale della Sagra, il personale del Comune di Colobraro, i musicisti e ballerini e gli abili artigiani dei mercatini.
Ma l’evento vive, ogni volta, sopratutto per merito di studenti, commercianti, impiegati, operai, agricoltori che per un mese all’anno danno anima e corpo diventano attori bravissimi  capaci di far sognare i tanti visitatori giunti a … quel paese !

La Magia si rinnova

 

VIII EDIZIONE DELL’EVENTO DEMOETNOANTROPOLOGICO – Agosto 2018

VENERDI’ 3 / 10 / 17 / 24 / 31 — MARTEDI’ 7 / 14 / 21 / 28  –dalle 18,00 alle 22,00 – info 349 1151394 – FB Comune di Colobraro

L’Evento, rinnovato rispetto alle precedenti edizioni, è composto da variegati percorsi:

PERCORSO INTRODUTTIVO: Accoglienza presso il Palazzo delle Esposizioni, ove ci si potrà munire del caratteristico Amuleto – “L’abitino”

PERCORSO MUSEALE:  Mostra fotografica di Sandro Pinna “Con gli occhi della Memoria” / Mostra su “La Civiltà Contadina” e “La Casa Contadina” / Mostra di Pittura “Opere Scelte” di Luca Celano.

PERCORSO TEATRALE ITINERANTE: “Sogno di una notte a … quel Paese” (testo e Regia di Giuseppe Ranoia) – Storie di Monachicci, Masciare, Affascini, Filtri d’Amore, Fattucchiere, Lupi Mannari, Briganti, Pettegole, Bizoche e Buontemponi.

PERCORSO ENOGASTRONOMICO: Sagra con degustazione di piatti e prodotti tipici Colobraresi e Lucani.

PERCORSO ETNO-MUSICALE: Musiche, Balli e Danze della tradizione popolare Lucana.

PERCORSO TURISTICO: Visita delle bellezze architettoniche e naturalistiche di Colobraro, completeranno una serata di “Sogno” e “Magia”, piena di sorprese, sussulti, emozioni e divertimento.

Un sabato di passione

A Colobraro si rinnova la tradizione della festa del SS. Crocifisso. I festeggiamenti si sono svolti sabato 19 maggio. Il piccolo centro lucano, sentinella della valle del Sinni, condivide la devozione per il Cristo con altre 22 città meridionali dell’Associazione Città del SS. Crocifisso.
Il fulcro delle manifestazioni civili e religiose è la suggestiva processione del SS. Crocifisso, accompagnata dalla Passione Vivente, liberamente ispirata ai dialoghi evangelici. Meta del corteo è la Croce posta sul Monte Calvario, un’altura di circa 800 metri dell’Appennino lucano. Il percorso della processione si snoa attraverso un caratteristico sentiero collinare, immerso in una natura fiorente e incontaminata tipicamente lucana; dall’alto del Monte si possono contemplare le bellezze naturalistiche colobraresi e lucane, oltre che panorami unici e mozzafiato verso lo Jonio e le Puglie, il Pollino e le Calabrie.
La tradizione popolare racconta che oltre la Croce posta sul Monte Calvario nel XII secolo, nel XV secolo San Francesco da Paola fece deporre altre due croci su altrettanti colli del paese, in modo che le tre croci formassero una triangolazione perfetta e che mediante la preghiera dall’alto delle croci fossero scacciate le cavallette che devastavano i raccolti di Colobraro e delle terre lucane e calabresi.
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